Il progetto “Contrasto alle Discriminazioni, Carcere ed Eguaglianza” (CoDiC3) offre attività di formazione, inclusione e sensibilizzazione rafforzando il legame tra l’Università La Sapienza e la realtà detentiva laziale. L’art. 3 della Costituzione, contenuto nell’acronimo, promuove l’eguaglianza sostanziale per contrastare la prospettiva del carcere quale luogo di sospensione dei diritti, disculturazione, estraneamento. Nella convinzione che ogni percorso formativo in carcere rappresenti una possibilità di reinserirsi nella società in maniera costruttiva, utilizzando al meglio il tempo trascorso nelle strutture detentive, il progetto può portare i beneficiari a comprendere l’importanza di una crescita culturale migliorando la condizione esistenziale, in una prospettiva di co-costruzione del cambiamento. I beneficiari sono: detenuti italiani e stranieri, operatori del trattamento e polizia penitenziaria; studenti Sapienza e di alcune scuole superiori del territorio laziale; rappresentanti delle istituzioni e della società civile. L’obiettivo è quello di riflettere sulla condizione detentiva all’interno e all’esterno delle carceri e realizzare un accrescimento culturale dei detenuti, per contrastare le forme di diseguaglianza, incrementare l’inclusione e l’empowerment della persona, garantendo una giustizia più equa ed efficace. Si vuole promuovere la maggiore solidità (consapevolezza) delle istituzioni penitenziarie (ob. 16 Agenda 2030) valorizzando i benefici che possono derivare da un corretto percorso di rieducazione coinvolgente l’istituzione universitaria. Tra le finalità, quella di preparare il terreno per un’eventuale prosecuzione degli studi universitari e l’inserimento in percorsi lavorativi.
Piano metodologico. Il gruppo di ricerca individua, in accordo con gli operatori carcerari, i detenuti cui destinare gli interventi e, tenendo conto delle caratteristiche degli utenti (nazionalità, sesso, età, istruzione, interessi personali), adotta le strategie idonee alla realizzazione degli incontri in prospettiva multidisciplinare (ambito giuridico, economico e sociologico) su: contrasto alle discriminazioni, povertà economica e culturale delle persone detenute, tutela dei diritti e del welfare in generale, giustizia fiscale, educazione finanziaria. Tra le attività formative rientrano gruppi di lettura e scrittura, attraverso le risorse bibliografiche e audiovisive del Centro Sistema Bibliotecario Sapienza; fruizione dei beni del Polo museale della Sapienza, per mostrare ai detenuti le diverse discipline scientifiche; attività manuali e artistiche, di apprendimento e auto-riflessione, attraverso spettacoli teatrali, film e video, laboratori transmediali interattivi per rendere maggiormente fruibile a un’utenza fragile la proposta formativa (apporto del Crea-Nuovo Teatro Ateneo e TransmediaLAB/CORIS).
Il raggiungimento degli obiettivi è valutato con interviste semi-strutturate ai beneficiari. I risultati sono resi noti con dibattiti pubblici, coinvolgenti istituzioni e società civile, studenti Sapienza e delle scuole superiori; una mostra dei prodotti realizzati nei laboratori. Divulgazione attraverso canali social, sito web, pagine nei siti delle strutture di Ateneo, newsletter Sapienza. L’esperienza è documentata con alcun ii podcast e un volume in o.a.
Responsabile scientifico: Fabrizia Covino

